La nostra economia sta attraversando un periodo di crisi, non c’è media che si stanchi di ricordarcelo. Mi chiedo, ma cos’è esattamente questa crisi? E soprattutto, se adesso stiamo peggio di prima, vuol dire che un tempo stavamo meglio, eppure non ricordo alcuna notizia che dicesse: “l’economia sta attraversando un periodo di abbondanza”; ne deduco che dev’essere parecchio tempo che le cose non fanno che peggiorare… o forse la vera risposta è in questo articolo.
Sicuramente ci rendiamo più conto dei peggioramenti che dei miglioramenti… in ogni caso, è innegabile che la crisi riguardi anche le nostre vite: ti sarà certamente capitato di affrontare dei periodi negativi, in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato…
Ebbene, con questo articolo vorrei dare una lettura fuori dal solco del fenomeno, chiamandolo col suo vero nome: opportunità.
Partiamo da qui: secondo te, data una situazione di equilibrio è possibile raggiungerne una migliore? La risposta è si, ma ad un prezzo: rompere l’equilibrio, e passare di conseguenza attraverso una fase di crisi.
Un esempio? La tua casa è mal disposta, dovresti buttar giù quel muro e aprire una porta in quell’altro. Chi ha vissuto questa esperienza non avrà esitazioni a chiamarla ‘periodo di crisi’, soprattutto se si è occupato di rimuovere la polvere lasciata in giro dai muratori. Eppure è stata una crisi necessaria, vissuta con fastidio sì, ma con la prospettiva di un futuro migliore, perché finalmente ci si è potuti comprare quella cucina che ci piaceva tanto.
Un altro esempio: sono stanco dell’attuale posto di lavoro, decido di cambiare; dovrò passare iniziali momenti di difficoltà, in cui mi trovo ad essere l’ultimo arrivato, a dovermi ambientare, privo di punti di riferimento; ma dopo qualche mese, quando sarò entrato a far parte degli ingranaggi della nuova macchina, sarò ripagato di tutti gli sforzi.
Ogni fase di assestamento deve passare per un brutto periodo, e la mia lettura vuole che sia vero anche il viceversa: ogni brutto periodo deve significare una transizione verso un equilibrio migliore.
Ecco come la vedo io:
Come vedi, nella figura sono rappresentati gli alti e i bassi della vita, ma con un’importante caratteristica: ogni punto di massimo è più alto di quello precedente; potrai obiettare che potrebbe anche essere il contrario, cioè che sia più basso, ma io ribatto che questo è quello che accade a chi insiste a riempirsi la bocca con la parola crisi e a piangersi addosso invece di cogliere le opportunità.
Credo fermamente che le persone che hanno raggiunto il successo (qualsiasi cosa significhi questa parola, raccomandati esclusi) abbiano ragionato così.
A chi è sportivo, questa figura ricorderà anche il meccanismo della super compensazione: a seguito di uno sforzo prolungato, le energie del corpo si abbassano raggiungendo una soglia minima. Segue poi una fase di recupero in cui si riacquistano le forze, che è fondamentale nell’allenamento: in questa fase, il corpo non ritorna esattamente ai livelli potenziali in cui si trovava prima, ma un po’ al di sopra: è per questo che periodi di sforzo opportunamente intervallati da periodi di riposo producono un miglioramento della risposta fisica.
E se questo vale per il corpo, perché mai non dovrebbe applicarsi al cervello, o alle dinamiche della vita? Il corpo umano non è che un’applicazione di principi di funzionamento universali su cui poggia ogni fenomeno fisico.
Illazioni, certo, speculazioni. Mica ho le prove scientifiche di ciò che dico.
Ma se poi funzionasse?