Recentemente sono venuto a contatto con le teorie del professor Corrado Malanga, secondo le quali esisterebbe un parallelo fra l’aumento dell’entropia, sancito dal secondo principio della termodinamica, e l’aumento della consapevolezza dell’umanità; ho già avuto modo di esporre questo tema, seppure in forma diversa, in un altro articolo.
In prima battuta mi è sembrata una incoerenza: essere consapevoli rimanda a un concetto di ordine, mentre l’entropia rappresenta, nella comune accezione, il disordine: come può l’aumento del disordine corrispondere ad un aumento della consapevolezza?
Poi ho compreso: in realtà ero io a trovarmi in aperta contraddizione col mio stesso tentativo di uscire dal solco, che con questi articoli cerco di portare avanti. Uscire dal solco non significa forse aumentare il disordine? Cos’è un’idea, se non uno stato polarizzato (dunque ordinato) all’interno della mente?
Un’idea è uno strumento cognitivo che ci permette di discernere: è frutto di un’operazione di separazione che mette appunto ordine nelle informazioni: da una parte ciò che è giusto, dall’altra ciò che è sbagliato; è come avere tante palline rosse e blu sparpagliate in una scatola e operare una serie di spostamenti in modo da far chiarezza nella confusione, mettendo le rosse di qua, le blu di là.
Raggiunta questa nuova configurazione (arbitraria come tante altre: avrei potuto ordinare in base al livello di ‘ruvidità’, invece che al colore) mi sento più facilitato a muovermi nel mondo, ma questo resta comunque solo un espediente pratico per prendere decisioni, senza alcuna valenza assoluta.
Uscire dal solco rinunciando alle proprie idee e convinzioni significa agitare con vigore la scatola, lasciando che le palline tornino ad uno stato di apparente confusione, per poi magari tornare ad ordinarle (quanta assolutezza ha perso questa parola, adesso!) in nuove configurazioni, più funzionali alla situazione contingente.
L’esperienza me lo conferma: per quanto salde possano essere radicate nella mia mente, prima o poi accadono eventi che vanno a demolire tutte le mie convinzioni (certo, ammesso che abbia il coraggio di accogliere la realtà per ciò che è, senza piegarne l’interpretazione secondo i miei comodi).
Per quanto ci sforziamo dunque di creare ordine in qualche angolo dell’Universo, o della nostra mente, è bene che teniamo sempre presente che sarà comunque provvisorio, perché il secondo principio della termodinamica è destinato a spazzare via tutto, fino all’appiattimento nella consapevolezza suprema, la presa di coscienza finale: la Morte.