Capita spesso di sentire commettere errori nell’utilizzo del congiuntivo. La prima reazione è quella di pensare altezzosi: “ma senti come parla quest’ignorante”. Personalmente mi ritrovo costantemente a correggere i miei figli, che adorano avvalersi della licenza poetica di non utilizzarlo.
Dopo anni vissuti con la convinzione che parlare correttamente la propria lingua è una cosa importante, recentemente ho preso il coraggio a due mani, ho guardato in faccia la realtà e mi è sorto un tremendo sospetto: e se il congiuntivo è sbagliato?
Mi spiego meglio. La lingua madre viene appresa ‘per osmosi’: nessuno ti spiega le sue regole, tu ascolti ed il tuo cervello piano piano imita, poi trova inconsapevolmente dei modelli da applicare per gestire le situazioni sconosciute.
Tu quindi impari un certo modo di costruire la frase, ed ecco che non hai bisogno di sentire tutte le possibili frasi dello stesso tipo per poterle utilizzare: applicando il modello vai a ‘colmare i buchi’ della tua conoscenza. Più tardi ti troverai a studiare la grammatica, ma si tratta solo di una formalizzazione e presa di coscienza dell’esistenza di regole che il tuo cervello già ha individuato e assimilato autonomamente.
Succede poi di imbattersi in eccezioni (e nella lingua italiana ce ne sono parecchie): in questo caso, l’unica alternativa è quella di imparare queste ultime a memoria; è il caso ad esempio dei verbi irregolari, la cui coniugazione non segue quella che la norma vorrebbe.
Il nostro cervello è in ogni caso piuttosto abile nell’inferire le regole sottostanti al linguaggio, tant’è che un bambino di due anni utilizza praticamente tutte quelle a disposizione. Eppure, ognuno di noi trova particolarmente ostico l’utilizzo del congiuntivo. Questo, nel caso dei bambini, mi fa riflettere: lasciamo stare il cervello di un adulto, contaminato da anni di educazione ed esperienze e quindi non sufficientemente ‘puro’, perché magari è stato a lungo immerso in un ambiente in cui questo modo verbale non veniva utilizzato; ma quello di un bambino parte da zero, quindi dovrebbe applicare in modo innocente e non polarizzato gli strumenti che madre natura gli ha fornito.
E lo fa egregiamente, ma si inceppa sul congiuntivo: non gli viene naturale usarlo. Anche se chi lo circonda lo utilizza alla perfezione, come nel caso dei miei figli: modestamente, non è mai capitato che io o mia moglie lo sbagliavamo, eppure non ne azzeccano uno; e noi giù a sottolineare e correggere l’errore.
E se invece hanno ragione loro? Se l’uso del congiuntivo è una complicazione inutile? Dopotutto il contesto della frase è sufficiente per capire il significato che si vuole dare, quel particolare modo verbale non aggiunge alcun contenuto informativo. Gli inglesi sono particolarmente essenziali in questo, eppure la loro lingua non mi pare penalizzata, è fra le più utilizzate al mondo. Il congiuntivo è pura forma, è eleganza lessicale.
La lingua deve servire prima di tutto per comunicare, poi se mai per farsi belli agli occhi altrui. Dopotutto a chi giova parlare forbito usando un linguaggio difficile da formulare e comprendere? Certo, sentire un congiuntivo sbagliato stride all’orecchio, ma questo accade perché ci siamo abituati, col tempo, alla sua presenza, non perché è intrinsecamente fondamentale. Pur impegnandomi, non riesco a trovare una vera ragione per doverlo usare. La nostra voglia di congiuntivo è solo un mero solco.
Non dimentichiamo poi che la nostra, a differenza del latino, è una lingua viva, pertanto soggetta al divenire dell’evoluzione, come ogni essere vivente. E alle necessità di adattamento all’ambiente: già è stata pesantemente contaminata dall’inglese.
Da tutte queste considerazioni, la terribile conclusione: il congiuntivo è destinato a morire. Si, perché scomodo da usare e di fatto inutile.
Proviamo a riparlarne fra due-trecento anni: vedrai che ti troverai costretto a darmi ragione.
Sarà perché in qualche modo la lingua italiana mi dà da vivere, ma per me il congiuntivo non è sostituibile con l’imperfetto: si cambia significato, anche se non tutti se ne accorgono. Il senso di possibilità, incertezza, condizione legata a un se, si perdono. Inoltre, televisione e contesto ‘culturale’ (giornali, riviste e a volte libri, soprattutto non di letteratura) utilizzano esclusivamente l’imperfetto; questo spiegherebbe come mai i figli di genitori che usano il congiuntivo faticano ad “azzeccarlo”.
Sicuramente i mass media (televisione per prima, che in passato è stata così utile nel diffondere la lingua italiana) non aiutano a migliorare le nostre modalità espressive (e sarebbe già positivo se i danni fossero – scusa, volevo dire sarebbero – limitati a questo).
Non so dire quanto il ‘senso di condizione’ dipende dal congiuntivo in sé e quanto dal contesto della frase. Dopotutto l’inglese è una lingua efficace anche senza tutti quei tempi e modi verbali… è vero, magari è una lingua con meno possibilità espressive, meno poetica… meno difficile…
Grazie del contributo Anna, apprezzo molto.
E se il congiuntivo fosse sbagliato.
Al massimo, se il congiuntivo ERA sbagliato. Sono stato parecchio indeciso nella scelta del tempo.
Non ti è venuto in mente che invece tu non utilizzi il congiuntivo in maniera così corretta come credi? Fai numerosi errori proprio riguardo a questo nel tuo discorso: es. “E se invece hanno ragione loro?” invece di “avessero”; “se l’uso del congiuntivo è una complicazione inutile?” invece di “fosse”; modestamente non è mai capitato che io o mia moglie lo sbagliavamo”! Anziché “sbagliassimo”, e quest’ultima non si può proprio sentire! Un po’ più di modestia e qualche congiuntivo giusto in più e anche i tuoi figli lo useranno meglio…
Apprezzo il suggerimento Nicoletta.
Invero, preferisco che i miei figli imparano a non prendersi mai troppo sul serio, piuttosto che ad utilizzare il congiuntivo. Un suggerimento che lascio anche a te, come chiave di lettura dei miei articoli :-).
Grazie per il contributo, sono soprattutto quelli discordanti che danno valore al blog.
Sono perfettamente d’accordo con te. Ti dirò ho trovato questo blog impostando direttamente la domanda in questione. ok lo ammetto, avevo usato il’inutile congiuntivo in maniera corretta. Premesso che il congiuntivo è completamente inutile, purtroppo ci tocca… 😥
Ma sì dai, in fondo la mia è solo una provocazione fatta per gioco 🙂
Grazie mille per il contributo